mercoledì 8 dicembre 2010

Azzurro, bianco e giallo rosato


In giornate come questa, camminando intorno alle 11 e mezza per le stradine di Ålidhem (quelle un po' meno popolate, più segrete e di invito alla meditazione), un sentore magico e prezioso mi travolge.
Il freddo è parte dello scenario e in questi momenti non potrei farne a meno, diventa stupendo avere le mani congelate e il viso frizzante.
Il silenzio è surreale (in venti minuti di passeggio ho solo incontrato una signora che portava a spasso due levrieri, e Anders di ritorno in bici dal bosco, probabilmente un allenamento mattutino).
I colori sono quel che è di più incredibile: il cielo è di un azzurro cristallino, gli alberi sono alti e bianchi, e sulle cime cresce l'oro rosato dei riflessi del Sole.

giovedì 2 dicembre 2010

Freddure da pinguini


Se ridi sei proprio un pinguino...
 

I ricordi

Basta chiudere gli occhi e sono a migliaia di chilometri di distanza.
Sono sul viadotto nei pressi di Genova, sul sedile posteriore di una Passat grigio metallizzata, in un viaggio che secondo gli adulti dura 3 ore circa, ma per me è un'eternità in cui non so che fare.
Mia mamma è tesissima perchè ha paura che cadiamo giù dal ponte altissimo, io sono felice perchè ho intravisto finalmente il mare, mia sorella è piccola e ha al braccialetto i polsini verdi e con strisce rosa e gialle per non soffrire la macchina, mio papà guida sulle note degli Audio 2 (in questo momento sta suonando "Alle venti").
Poi c'è l'ultimo casello, tornanti nella vegetazione ricca delle colline e - alleluja! - siamo a scaricare davanti a casa valigie e valigie.
Inizio a sentire un'eccitazione fortissima, chiedo che ora è e spero che in un impeto di pazzia mamma e papà decidano di farci fare, a me e Giulia, il bagno oggi pomeriggio e non domani mattina, come stabilito dal regolamento delle vacanze a Santa Margherita.
Provo a insistere fino allo sfinimento ma non ce n'è, il bagno si farà domani.
E poi si aspetta un'ora che la mamma sistemi i vestiti negli armadi, che papà pulisca il balcone; io e giulia stiamo sul divano senza fare un granchè, con un'espressione un po' disperata, a sottolineare che l'unico senso della vita era andare a fare il bagno, per questo si va al mare.
Però poi dopo quell'ora di infelicità, si fanno per la prima volta le scalette per scendere in paese e si passa, come previsto dal regolamento delle vacanze a Santa Margherita, a comprare la focaccia di Pinamonti.
E' incredibile ma l'odore di quella focaccia divina lo posso sentire fin da quassù.
Poi si compra un po' di buone pesche dal fruttivendolo che fa angolo, le lasagne al pesto e fagiolini che non mi fanno impazzire ma le avessi ora qua le sbranerei, e mio papà lancia qualche imprecazione sul costo dei meloni che ogni anno "quei ladri" alzano brutalmente.
Si consuma una cenetta che ha un qualcosa di strano, un qualcosa di nuovo, forse per lo spostamento, o forse perchè una prima mezza giornata al mare senza bagno lascia un po' l'amaro in fondo, sotto le lasagne e la focaccia.
Il mattino dopo, sveglia sudata nelle lenzuola a grosse righe blu e sembra incredibile essere al mare la famosa mattina del bagno concordato e promesso dal regolamento!
La prima mattina a Santa Margherita c'è sempre il sole, quindi è ovvio che si vada a trovare Matteo e prendere la cabina ai Bagni Rosa ("Dottore!!! Quest'anno le ho riservato lottando coi denti e le unghie un posticino in prima fila! Della ritoccatina ai prezzi parliamo poi con comodo ...").
La sensazione della prima entrata dell'anno ai Bagni Rosa è sempre stranissima.
Perchè è un posto in cui ho passato un mese ripetutamente per anni prima, e che quindi conosco benissimo, però all'improvviso mi sento così estraneo: come se tornassi a casa tua e ci trovassi molte persone che non conosci.
Si rivedono i vecchi amici estivi (quest'anno pokemon o flirtatine con le ragazze dei Bagni Rosa / Bagni La Valletta ?), e tutto inizia a prendere un equilibrio di vacanza.
I compiti che ogni tanto appesantiscono lo stomaco, i bagni dopo pranzo attesi per delle eternità, le 500 lire per giocare a Metal Slug, il pinguino (!) al melone alla Gelateria Centrale, il giretto a Portofino (giorno in cui sono triste perchè volevo andare ai Bagni Rosa e stare coi miei amici. in realtà sono di un umore nero che più nero non si può), il negozio di giocattoli che guardo con occhi giganti ogni mattina, le nuotate alla boa rosa, e mille altri gioiellini di ricordi inscatolati in meno di un millimetro cubo da qualche parte sotto questi capelli.