lunedì 23 maggio 2011

Partenze e pensieri

I ticchettii incontrollabili ticchettano più forte degli orologi regolabili e quasi pare che il nostro cuore faccia tic tac anziché il solito bum bum.
Quando sento il tic tac non posso non attaccare flussi di pensieri densi e mescolati: come far sì che Cenerentola non perda la scarpetta al dodicesimo rintocco?
É tutto pronto, quasi tutto definito, quasi.
Vorrei dare un abbraccio a tutti i miei posti segreti, vorrei prendere l'intero quartiere di Ålidhem e offrirgli una birra, andare sul pontile di legno e fare una serenata notturna al lago Nydala, correre sulla mia bici neroviola senza cambio spingendo come un pazzo sulle salite e godendomi l'aria fredda nelle discese in mezzo alle betulle.
Vorrei prendermi il mio angolino preferito della biblioteca e nasconderlo tra le pagine del formulario che metterò in valigia. Vorrei che nevicasse di nuovo, un'ultima volta, e vedere Umeå tutta bianca, immemore dei colori e degli odori della primavera.
 E ancora, perdermi in quel gironzolare notturno con compagnie che si formano e si mescolano, quasi fossimo disordinate molecole di un gas, per poi andare di "là che c'è un preparty", "anzi mi hanno detto che da coso c'era un bbq", "e però decidiamo, che ho freddo", "ma alla fine anche stasera Corona o c'è qualcosa in downtown?", "ah e tu chi sei, cosa studi, da dove vieni?", "see you !"..
Ho provato persino ad aprire un foglio di lavoro su Excel e fare due colonne di persone a cui voglio bene di Umeå e di Torino, altre due per i posti che più amo di queste due città, ma lì ho dovuto fermarmi perchè nessuna cella può contenere delle emozioni, dei ricordi.
Ancora una volta mi trovo a lottare con il dualismo di spazio e tempo, ancora una volta mi viene in mente l'entanglement e invidio la natura quantistica.

Ma l'aver vissuto posti e persone così incredibili mi porta alla fine a dire che la nostalgia è una fortuna immensa


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