giovedì 16 settembre 2010

Res Nova

 Sono appena tornato dal pub. Presumibilmente il mio corpo stanco e probabilmente domani mattina lo sarà ancora di più. Solo che la mattina la stanchezza si sente, alle 2.13 am quando si è felici no.
Insomma sarò breve.
Stasera prima serata di lavoro all'E-Puben.
Tra l'altro poco fa tornando indietro, camminavo nella forestella che collega il campus ad Ålidhem, il mio quartiere, e sono stato amorevolmente assalito da un gruppo di svedesi.
E poi si dice che gli svedesi sono freddi. Beh, forse questi erano un po' sbronzi.
Comunque le ragazze mi fanno "How are you?" e io tentenno pensando di non avere capito bene, mi dico "Di solito non approccio gente a caso per strada chiedendogli come va", poi però finisce che avevo capito bene, allora gli dico che sto bene, sono tranquillo ho appena finito di lavorare. Mi prendono sotto braccio, una a destra e una sinistra, senza troppa malizia ma ciononostante calorosamente. Un tipetto alto e coi capelli biondi arruffati mi fa qualche domanda del più e del meno sulla mia vita, io gli rispondo e lui è preso incredibilmente bene per due fatti, che studio fisica e che sono italiano.
Beh, comunque lavorare all'E-Puben è stato cool.
Abbiamo iniziato alle 8.15 pm per conoscere un po' il nostro team e familiarizzare coi vari mestieri: selezione all'ingresso, guardaroba, piatti, cucina, bancone.
Non è stato difficile, poi Max, il nightmanager, è un tipo easy.
La serata è stata abbastanza un flop, saranno entrate al massimo una quindicina di persone (c'era la champions, ma soprattutto il pub affianco aveva una serata di gran concorrenza), ma questo ha significato grande calma e tempo per conoscerci bene tra noi baristi-tuttofare. Non sarà sempre così, il venerdì e il sabato fanno sempre il pienone, già sperimentato di persona.
Abbiamo chiuso verso l'una e le ore sono discretamente volate nonostante il poco da fare: mi sono fatto qualche nacho plate (=nachos+formaggio+polvere piccante+microonde+salsa chilly) e soda aggratis.
A lavorarci non ci guadagno una corona sputata però ci becchiamo un sacco di soldi di mancia (lo scorso venerdì l'equivalente di 200€) e con quei soldi in primavera tutto il team va in un viaggetto segreto (mi han detto che si sale su un bus e non si sa la destinazione finchè non si è arrivati). Insomma non è male. E gli altri baristi sono stati estremamente amichevoli: non ero in serata di gran socializzazione ma mi hanno convogliato piacevolmente alla conversazione.
Questo è tutto.

In realtà ci sarebbero un paio di decine di altre cose che mi ero promesso di raccontarvi ma mi sono anche promesso di essere breve e dormire.
Ve le elenco alla spicciolata:

Frasvåfflor, una specie di goffre bardonecchiense.
Sperimentato questo pomeriggio per gentile offerta di Maria, approvato in pieno.
Il trucco goloso non sta tanto nel våfflor ma in quello che ci sparate sopra: crema super buona, marmellata di mele, lingonberries e una spolverata di cannella (solo una spolverata perchè se è troppa mi fa venire i brividi).











Oh sì, abbiamo costruito un razzo io e i miei rocket mates del corso di Space Physics.
Ecco qua il frutto del nostro lavoro.
La parte più bella è stata dedurre le formule per l'attrito aerodinamico sul naso conico del razzo.
C'è stato un divertente lavoro teorico dietro a questo missiletto battezzato 'Viper'.
Ho iniziato ad assaporare parte della bellezza del lavorare in teams eterogenee imparando nuovi strumenti di analisi fisica.
Qua sotto c'è Joakim che testa la stabilità del razzo (se il centro di massa sta dietro al centro di pressione il vostro razzetto vi finirà dritto in testa dopo qualche metro).
Test risultato positivo, abbiamo fatto un buon lavoro.
Domani ore 13 countdown per il lancio sul lago Nydala.


Alla prossima,
vi devo ancora raccontare del roadtrip to Piteå!

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